domenica 7 settembre 2014

MOSTRE: HOPPERIANA dal 01/10/2014 al 28/11/2014 al Photology di Milano




MILANO – Il silenzio e la solitudine dei dipinti di Edward Hopper, impressi e reinterpretati da tre fotografi e da un pittore. ''Hopperiana'' è la prossima mostra fotografica che verrà presentata ai primi di ottobre presso Photology, la celebre galleria milanese totalmente dedicata al mondo della fotografia.

LA MOSTRA - La mostra che Photology Milano presenta quest'autunno, "Hopperiana" vede protagonisti tre importanti artisti quali Luca Campigotto, Gregory Crowdson e Richard Tuschman che attraverso le quindici opere esposte, si confrontano in modo diretto con l’opera dell’artista Edward Hopper, ispirandosi ai suoi silenziosi e quanto mai realisti dipinti. Dall’unione dei luoghi emblematici della città americana quali ristoranti, teatri, cinema ed uffici, sino ai distributori di benzina e agli interni semideserti con la presenza minima di figure umane, perlopiù femminili, dipinte in atteggiamenti riflessivi, quasi lontani dalla realtà in cui si trovano, l’artista crea opere dalle atmosfere solitarie e pacate, che suggeriscono immobilità e rassegnazione. Sia nelle scene urbane che nei dipinti d’interni, la luce chiara, quasi aurorale, assume un ruolo importante: posandosi sui soggetti e sugli ambienti ritratti, dona ai dipinti un alone di sospensione che mitiga il senso di alienazione che spesso traspare. Ciò che ritrae Hopper non è soltanto la malinconia e la solitudine di un’intera società, quella americana degli anni ’50, ma nelle sue opere rappresenta la noia, il rimpianto e il silenzio che regnano nell’animo umano.

BIOGRAFIE D’ARTISTA – Luca Campigotto, veneziano classe 1962, ha iniziato a fotografare paesaggi, architetture e industrie nel 1980. Coscritto di Campigotto, ma proveniente dagli Stati Uniti è Gregory Crewdson, fotografo statunitense rinomato in tutto il mondo per le sue opere dal taglio fortemente cinematografico, che si rifanno ai sogni-visione di Stephen Spielberg e David Lynch. Dal mondo della stampa e della pubblicità, arriva invece Richard Tuschman, le cui immagini sono frutto della sintesi tra disegno grafico, fotografia, pittura e assemblaggio. Infine, Daniele Galliano, torinese classe 1961, che esordisce all’inizio degli anni Novanta conquistando col suo realismo un posto di assoluto rilievo all’interno della nuova scena pittorica italiana.

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